Un doppio evento per un’agricoltura più sostenibile e una filiera che punta a ridurre l’impatto ambientale
Si è conclusa la prima edizione congiunta di Slow Wine Fair e SANA Food, che ha confermato l’importanza di un’agricoltura attenta all’ambiente e alla salute.
La crescita della manifestazione è stata evidente: oltre 1.050 cantine a Slow Wine Fair, quasi il triplo rispetto alla prima edizione, e 250 aziende a SANA Food.
Per un totale di 15.000 visitatori e 300 buyer internazionali, che, grazie alla profilazione accurata della piattaforma B2Match, hanno potuto creare contatti mirati e vincenti.
Un bilancio positivo per l’edizione 2025
Durante la conferenza di chiusura gli organizzatori hanno espresso soddisfazione per il successo dell’evento.
Gianpiero Calzolari, Presidente Bologna Fiere ha evidenziato la crescita qualitativa e l’ottima sinergia con SANA Food, evento da sempre incentrato sul biologico e sulla sostenibilità.
“La fiera sta crescendo con qualità e ci stiamo posizionando sempre meglio…Abbiamo imboccato una buona strada, confermata anche dal grande apprezzamento da parte degli espositori”.
Secondo Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio: “Da Slow Wine Fair, Sana Food e Rivoluzione Bio è emerso in modo chiaro che il futuro dell’agricoltura e del cibo è biologico…L’imminente uscita del Marchio biologico italiano contribuirà a rafforzare ulteriormente il settore, grazie anche al supporto di campagne di comunicazione collegate”.
Anche Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia, ha sottolineato il valore culturale e identitario delle cantine presenti, che promuovono un’agricoltura virtuosa, attenta alla biodiversità e alla fertilità dei suoli.
Ha però anche evidenziato una forte disparità, dato che queste realtà rientrano nell’80% delle imprese che riceve solo il 20% del sostegno economico europeo. Una situazione da riequilibrare con urgenza.
Il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ha chiuso la manifestazione bolognese ricordando che “Il vino non è solo un prodotto, è il risultato del lavoro delle vignaiole e dei vignaioli in armonia con il territorio…L’Europa deve difendere questo patrimonio, evitando etichettature fuorvianti e politiche penalizzanti, perché proteggere il vino significa proteggere la nostra storia, il lavoro agricolo e la qualità che tutto il mondo ci riconosce. Promuovere un consumo consapevole non vuol dire demonizzare, ma raccontare il valore che c’è dietro ogni bottiglia, garantendo il futuro del nostro agroalimentare e la centralità dell’Italia nel panorama europeo”.
Necessità di supporto e tutela anche nelle parole di Michele De Pascale, Presidente Regione Emilia-Romagna, che è entrato nel vivo dell’attualità, esprimendo preoccupazione per i dazi internazionali e per l’impatto sul settore agroalimentare italiano.
“Viviamo con preoccupazione le dinamiche internazionali riguardanti i dazi per il loro impatto su tutto il settore agroalimentare. L’Italia e l’Unione europea hanno affrontato grandi sacrifici negli ultimi anni e non è accettabile che un colpo di spugna cancelli tutto e che si analizzino le bilance commerciali con questa crudezza. Per la sua coerenza, il nostro Paese ha pagato un prezzo molto alto in termini di competitività del sistema delle imprese. Soprattutto nel caso della filiera del vino, serve rispetto per produzioni di eccellenza che di sicuro non investono sull’abuso del consumo, ma sulla qualità. Il vino e le produzioni di qualità sono in sintonia con un consumo responsabile, corretto e rispettoso della salute delle persone. Queste nostre realtà vanno supportate e tutelate”.
Iniziative e novità di Slow Wine Fair e SANA Food 2025
Come avevamo visto nell’articolo pre evento la novità principale era proprio l’unione delle due manifestazioni.
Entrambe avrebbero mantenuto le loro peculiarità portando nuove iniziative.
Slow Wine Fair ha visto la partecipazione di cantine da 29 Paesi, con oltre il 70% certificate biologiche, biodinamiche o in conversione.
Degustazioni, masterclass e conferenze hanno arricchito il programma, insieme ai Premi Carta Vini Terroir e Spirito Slow a sancire l’alleanza tra mondo della ristorazione e il lavoro di vignaiole/vignaioli.
Novità del 2025 la presenza della Slow Food Coffee Coalition, oltre a produttori di sidro e uno spazio Mixology Lab dedicato agli spirits.
Un ritorno per gli amari con la 5a fiera dell’ Amaro di Italia.
Solito assetto in Fiera, con Arena Demeter, zona masterclass e stand istituzionali regionali.
Area Amaro e Mixology verso l’area food con proposte regionali, che collegava Slow Wine Fair a SANA Food, nel Pad. 18.
Tra i padiglioni 15 e il 20, i due dedicati a Slow Wine Fair, Sala Reale Mutua, Show Office, Slow Food Coffee Coalition e Casa Slow Food.
Per quanto riguarda il cibo, presenti anche i due truck dedicati alle proposte emiliane, BStradi e Stappo, nel padiglione 20, accanto alla zona Masterclass.
Per SANA Food invece un nuovo format dedicato solo al settore alimentare con un focus sul mondo HORECA.
Approfondimenti su bevande e alimenti vegan, eccellenze DOP e IGP, prodotti per sportivi, anziani, bambini e per chi segue regimi nutrizionali specifici.
Degustazioni, cooking show e workshop hanno completato l’offerta, mentre la sesta edizione di Rivoluzione Bio ha presentato dati aggiornati sul mercato biologico.
Prima edizione invece per l’Osservatorio 100 Giorni Sani, iniziativa che ha indagato i consumi fuori casa di 3.000 italiani e 1.000 danesi.
Sostenibilità e Call to Action: il futuro del vino
Già prima di partecipare sapevamo che la sostenibilità sarebbe stata un tema centrale della manifestazione, per promuovere scelte responsabili in vigna, in cantina e nel packaging.
Un dato significativo emerso in Fiera è che oltre il 40% degli espositori ha già intrapreso il percorso di alleggerimento della bottiglia e altri cambiamenti per tappi, etichette e scatole di confezionamento.
Avevamo già visto qui, che per quanto le classiche bottiglie di vetro siano da sempre la prima associazione al vino, è tempo di rivederle e in alcuni casi anche sostituirle con soluzioni più sostenibili.
Il loro peso influisce sul costo del vino e sulla Co2 prodotta.
Ogni kg di vetro comporta 2,7 kg di CO2 (secondo i dati BanfiVines) e ogni anno ne vengono prodotte più di 30 miliardi.
Proprio trasporto e imballaggio in vetro rappresentano il 74% dell’impronta carbonica della filiera vitivinicola.
Alleggerire le bottiglie può ridurre notevolmente l’impatto sull’ambiente, considerando anche che per il vetro si parte dalla sabbia, non certo sfruttabile all’infinito.
Paesi Scandinavi, Inghilterra e altre nazioni hanno già intrapreso questa direzione con normative mirate e a questo proposito Slow Wine Coalition ha lanciato la Call to Action “Alleggeriamo le nostre bottiglie”, promuovendo un packaging più sostenibile.
Accompagnata da una guida utile, Unpacking Wine, con testimonianze e consigli concreti per un imballaggio buono, pulito e giusto.
Le principali richieste ai produttori si possono riassumere in:
- indicazione in etichetta del peso della bottiglia per i vini fermi (stampa diretta o QR code)
- bottiglie leggere per i vini fermi, con peso medio inferiore a 450 g per 0,75 litri entro la fine del 2026
- trasparenza da parte dei produttori, che segnaleranno le azioni messe in atto per questa riduzione
La Call to Action coinvolge anche winelover, professionisti del vino, enotecari e ristoratori.
Va infatti scardinata la narrazione che collega bottiglia pesante a vino di qualità e tappo di sughero a ottima conservazione e longevità. Promuovendo una nuova consapevolezza sostenibile.
Qui il link per firmarla.
Sostenibilità in questa edizione
Già quest’anno si è ritrovata questa attenzione in Fiera. Durante le degustazioni con dei produttori è stato naturale affrontare il discorso, ad alcuni ho chiesto informazioni riguardo le loro scelte e con altri non abbiamo toccato l’argomento, presi dai vini.
Anche questo aspetto va migliorato da entrambe le parti, perché ormai la sostenibilità è un tema che deve entrare nella degustazione. Non siamo abituati a considerarlo come una costante e dobbiamo iniziare a farlo.
Ho trovato comunque alcune realtà decisamente in linea con l’idea di sostenibilità e la volontà di fare di più. Dalla biodiversità del suolo da preservare e migliorare, alla scelta di etichette in carta, all’assenza di colle, fino appunto a bottiglie più leggere.
Penso ad esempio a Cantina Berritta, a Oryzetum, che ha riassunto in un cartello impegno e dati concreti e a Malibràn, dove ho scoperto la certificazione Biodiversity Friend.
Che tutela la biodiversità e l’impegno a conservare gli habitat naturali.
Molte aziende hanno ridotto il cartaceo superfluo dei materiali promozionali in favore di QR code e contatti social. Da La Granitica ad esempio, ben in evidenza un QR code accompagnato da un chiaro “Meno carta, più sostanza”. E sostenibilità anche per le bottiglie, ne parliamo meglio qui.
Anche la mappa fornita da Slow Wine Fair con la lista di tutti i produttori dovrebbe andare in questa direzione ed essere sostituita completamente dal PDF scaricabile, già disponibile.
È comunque stata stampata con carta e stampatore certificati PEFC come le mappe e il resto della documentazione ufficiale.
In generale il 99,5% dei rifiuti prodotti per questa edizione è stato recuperato e reimmesso nel mercato come materie prime secondarie. I tappi in sughero invece sono stati raccolti per essere macinati e riutilizzati come isolamento termico, abbigliamento sostenibile e bioarredamento, grazie alla collaborazione con la Cooperativa Sociale Artimestieri.
Sicuramente il tema della sostenibilità sarà presente e ancora più sviluppato nella prossima edizione quando, dal 22 al 24 febbraio 2026, ritroveremo Slow Wine Fair e SANA Food di nuovo insieme a Bologna Fiere.
Edizione 2025: la mia esperienza
Questa terza partecipazione mi ha confermato che Slow Wine Fair è uno degli eventi più coinvolgenti e sentiti tra quelli di dimensioni piuttosto importanti. L’atmosfera di condivisione tra produttori, visitatori e professionisti, unita alla qualità e alla varietà dei vini, rende questa fiera unica.
Le isole dei distributori e delle collettive, oltre a quelle delle regioni, raggruppano vignaiole e vignaioli uniti da valori simili e permettono di degustare vini con scelte stilistiche legate da un filo conduttore.
Nonostante le inevitabili e doverose differenze.
Prima di iniziare le mie degustazioni ho voluto fare un giro a SANA Food e non poteva essere altrimenti, visto che ho partecipato a diverse edizioni di SANA per il mio progetto legato alla cosmesi.
Certamente quella attuale è una versione ridotta, dove ho ritrovato però gli immancabili stand delle certificazioni ICEA, CCPB, Demeter e alcuni storici, come Sonnentor con le sue tisane.
Mi ha fatto piacere vedere lo stand di Biolù con i suoi detersivi alla spina, i nuovi in pastiglie, i cosmetici solidi e in polvere.
Una soluzione per ridurre la plastica monouso anche in casa, che personalmente sto seguendo ormai da più di un anno.
International Buyer Lounge sempre nel Pad. 18 di SANA Food e tra gli stand anche alcune cantine come Ca’ di Sopra e TreZero.
Degustazioni e vitigni autoctoni a Slow Wine Fair
Quest’anno oltre alla mia solita selezione dei produttori, ho analizzato l’intera Wine List con le bottiglie in degustazione. Obiettivo: scovare vitigni autoctoni mai provati o solo pochissime volte.
Risultato: Boschera, Panzale, Riviello Bianco, Nasco, Granazza bianca, Semidano, Casavecchia, Muristellu, Verdese e altri ancora.
I vignaioli e le vignaiole con queste proposte sono entrati di diritto nella lista delle mie possibili degustazioni, rigorosamente divisa per padiglioni, tra bollicine, bianchi, rossi e passiti.
Lista che, come sempre capita, una volta in fiera è stata ridotta un po’ alla volta. Alcuni nomi sono rimasti lì, però sono già pronti per un’altra occasione.
Purtroppo, a causa dell’ennesimo sciopero dei treni, tra l’altro poi revocato, ho dovuto condensare la mia visita in un solo giorno, ma sono riuscita comunque a incontrare produttori che non volevo perdermi, come Fabio Ferracane e VNA, a scoprire nuove cantine, fare qualche tappa all’estero e recuperare assaggio in sospeso dalla scorsa edizione.
Non sono mancati i saluti a vignaiole e vignaioli che ormai conosco bene, spesso occasioni per scambiarsi consigli al volo su vini da degustare.
Di cantine e degustazioni però parleremo in un articolo dedicato, perché oggi già mi sono dilungata nel racconto di questo doppio evento.
Se avete partecipato a questa edizione di Slow Wine Fair e SANA Food, raccontatemi la vostra esperienza nei commenti.
Per continuare insieme il viaggio nel mondo del vino a Slow Wine Fair e non solo, leggete anche:
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A presto
Lara – In vino venustas