Una due giorni a Trento alla scoperta delle creazioni di artigiani appassionati, dei loro vini espressione del territorio montano del nord Italia, ma anche di Slovenia, Francia, Svizzera e Austria

Sabato 26 e domenica 27 marzo è tornata Vinifera, fiera mercato dedicata ai vignaioli dell’ arco alpino. Due giornate di sole hanno accolto a Trento, a Expo Fiere, circa 100 artigiani del vino e non solo, nella quarta  edizione di Vinifera.

Evento organizzato dall’ Associazione Centrifuga di Rovereto, composta da soci con la passione condivisa per cibo e vino sostenibili, che cercano di sensibilizzare ad una scelta e a un consumo consapevole.

In quest’ ottica i prodotti creati dagli artigiani, vino in primis, sono strettamente legati al territori. Il vino è inteso come prodotto della vite, che scolpisce il territorio, frutto della tradizione, della cura e del lavoro attento  dei vignaioli. L’ Associazione Centrifuga vuole promuovere la cultura della biodiversità e della sostenibilità e per farlo crea spazi, momenti ed eventi che permettano questa diffusione tra produttori, addetti del settore, consumatori, ma anche cittadini interessati e curiosi. Vinifera è uno di questi momenti.

Vinifera 2022 tra banchi di assaggio, vendita e masterclass

I 100 vignaioli e artigiani del cibo presenti hanno proposto degustazioni libere dei loro prodotti, dalle 11.00 alle 19.00, con la possibilità di acquistare quelli che più colpivano. Elenco e mappa ben visibile in più punti della Fiera, comoda da consultare sul posto o da tenere con sé grazie ad una foto, consultabile al bisogno per trovare quel produttore specifico.

Le dimensioni piuttosto ridotte dell’ esposizione hanno comunque reso facile muoversi tra i banchi d’ assaggio per organizzare le degustazioni a proprio piacimento.Vinfera 2022 TrentoMappa Vinifera 2022 Trento

Se i banchi d’ assaggio di Vinifera 2022  hanno avuto come sede Trento Expo, in via Briamasco 2, poco distante, al Museo MUSE, Museo delle Scienze di Trento, si sono tenute quattro masterclass.

La prima in apertura, sabato 26 alle 11, un convegno dedicato ai “PIWI Doc : i vitigni resistenti nelle denominazioni di origine”. Nel pomeriggio di sabato un approfondimento dedicato ai vini biodinamici d’ oltralpe con l’ associazione Vignerons de Nature. Domenica invece prima spazio a tre diverse realtà, miele, erbe e pane. E poi una degustazione verticale di sei annate di Lagrein Laurenc del produttore Pranzegg, per presentare il numero zero della rivista Verticale.

Io ho scelto di partecipare alla masterclass PIWI e mi sarebbe piaciuto prendere parte anche alla verticale conclusiva, ma dovendo rientrare con il treno nel pomeriggio, non sarei riuscita a seguirla tutta.Masterclass PIWI Vinifera 2022

Masterclass PIWI Vinifera 2022Il dibattito sui vini da vitigni fitoresistenti è stato interessantissimo. Scoperti da qualche anni i vitigni PIWI, sono tra quelli che preferisco degustare e mi incuriosisce molto saperne di più. Rappresentano un’ identità a sé, in continua evoluzione e una soluzione per produzioni più sostenibili, di qualità, in grado di raccontare il territorio. Un mondo che merita attenzione e non diffidenza. Per questo ci tengo a riparlarne più avanti con più calma.

Alle altre masterclass ho preferito le degustazioni e gli incontri con i produttori. Ascoltare i racconti dei loro vini, delle storie dietro a etichette e nomi, da intrecciare agli assaggi.

Le realtà artigianali che trasmettono passione, ricerca e attenzione mi affascinano oltremodo ed è questa una parte importante della bellezza nel vino che vado cercando. Sono proprio i racconti appassionati quelli che per me fanno la differenza. Che non sono scontati, neanche tra i vignaioli artigiani. Museo Muse - Le Albere Trento

Ma passiamo ai vini, iniziando dalle conferme

Dopo due anni difficili è stato bello incontrare produttori con cui ci si era salutati nel 2019 certi di rivedersi dopo poco.
Uno di questi Alessandro Sala di Nove Lune, Presidente dell’ Associazione PIWI Lombardia, uno dei relatori della masterclass appena citata. In degustazione il suo orange wine Rukh da Bronner e Johanniter, con etichetta in terracotta, che deve il nome alla stella Delta Cygni, quarta più brillante della costellazione del Cigno. Chiamata così anticamente in persiano. E il passito Theia da Helios, Solaries e Bronner, pluripremiato, anche con il massimo riconoscimento 4 viti AIS 2022 nella Guida Vitae.

Entrambi una conferma anche in annate diverse da quelle che avevo avuto modo di provare in passato. Novità per me l’ Amaro Misma, che merita una prova anche se si è distanti dal mondo degli amari. Una base di vino rosso, ovviamente fortificato, con 17 erbe aromatiche in infusione, che rimane impresso nella mente.

Progetto importantissimo per Nove Lune il lancio del nuovo spumante Costa Jels, Metodo Classico da Bronner, Johanniter e Sauvignier Gris, che riposa sui lieviti cinque anni nell’ omonima miniera di Gorno in provincia di Bergamo. Al buio, in assenza di vibrazioni, con umidità costante del 95% e temperatura stabile di 10°. La prima annata, in prevendita online dallo scorso novembre, arriverà nelle case per la degustazione nel 2025.
Un progetto ambizioso, iniziato nel 2020, portato avanti con passione, che darà l’ occasione di creare eventi e appuntamentiper seguire le varie fasi di questa novità. Vi consiglio il profilo Instagram di Nove Lune per seguire Alessandro Sala nelle sue attività in vigna e in cantina.

Vini e amaro Nove Lune Alessandro Sala vinifera 2022Restando in tema PIWI ci spostiamo a Salorno da Dornach, cantina di Patrick Uccelli. Sempre un piacere ritrovare Patrick, come vi ho già raccontato parlando della degustazione Slow Wine dello scorso ottobre.
In degustazione alcune novità che vanno a sostituire alcuni vini che già conoscevo e un focus sempre più completo sul Pinot Nero. Vitigno da cui è partita nel 2008, con il Pinot Bianco, la produzione Dornach, dopo anni di sola coltivazione e vendita delle uve.

Patrick coinvolge durante le degustazioni e conquista con i suoi vini. Lasciarsi guidare da lui è sempre la scelta migliore, anche se questo comporta sovvertire l’ ordine di assaggio. Partire dai rossi per arrivare ai bianchi, ad esempio. Anche le etichette  comunque aiutano ad orientarsi. I vini con il punto sono i “vini da sete”, i vini con l’ acquerello sono i vini da vitigni PIWI, i vini “selezioni” sono quelli con la cartina catastale storica e i “differenti” hanno etichette varie. Il numero che identifica ogni vino ne ricorda l’ unicità e l’ ordine dei numeri, segue semplicemente l’ ordine dell’ imbottigliamento nel corso degli anni.

22 da Solaris e Cabernet Blanc e 13 da un mix di maturità diverse di Pinot Bianco, sempre d’ impatto per me. Una visita in cantina non mancherà appena possibile, ma prima scatterà sicuramente un ordine online.

Intanto anche a distanza c’è sempre da imparare. Ad esempio, proprio dopo Vinifera nelle sue Instagram Stories ha dato spunti interessanti riguardo il tema della sostenibilità, che non tocca solo i classici aspetti più citati, ma scelte pratiche legate al packaging, per lui ugualmente importanti. Come il tipo di bottiglia o di sigillo. Arrivando sul suo sito si legge “La terra è l’ origine. Il mantenimento della sua naturale fertilità e vitalità è un dovere. La produzione di vini più naturali possibili è l’ obiettivo” . Un vignaiolo giovane, appassionato e capace, da cui c’è tanto da imparare.Vini Dornach Patrick Uccelli Vinifera 2022

Altra conferma il mondo del Pigato di Vis Amoris. Un restyling visivo con un cambio di etichette, che non altera la proposta di qualità di una parte importante della Liguria del vino. Anzi, proprio le etichette con elementi figurativi ben precisi, fissano l’ essenza di ciascun vino.

Ancestrale Visss, Metodo Classico Brut e Pas Dosè, degustati nuovamente, così come il fermo Pepp’one, ma ho avuto modo di provare alcuni vini che non conoscevo. Come il Dulcis In Fundo da uve appassite in piante, con attacco di Botrytis Cinerea in alcune zone e vendemmia fine ottobre, primi novembre. Ben diverso da quello che si potrebbe immaginare, per  nulla stucchevole, al contrario, con ottima freschezza e beva. Una cantina scoperta a Merano nel 2019, che mi piace sempre incontrare, anche per la disponibilità e l’ ottima accoglienza che la contraddistingue.

Vini Vis Amoris Vinifera 2022

Altre conferme in vesti differenti

Se finora abbiamo parlato di realtà vinicole che ho già avuto modo di incontrare e degustare in più occasioni, adesso passiamo ad altre con cui sono venuta a contatto in modi diversi. Che ho potuto approfondire o che ho ritrovato in altre vesti.

Iniziamo da Malga Ribelle presente a Vinifera con il suo Vitale Valdobbiadene DOCG col fondo 2020. Unico vino prodotto dall’ azienda agricola di Vitale Girardi, da un ettaro e mezzo di vigneto. Mi colpì al primo assaggio a Casa Artusi, come già raccontai qui, perciò è stato un piacere poterlo degustare di nuovo e scambiare qualche parola con il suo produttore.

Non solo il Prosecco sui lieviti Vitale in degustazione, anche una caciotta, prodotta da Malga Ribelle a Farra di Soligo, con altri formaggi. Stracchino, robiola e stagionati. Una bella realtà agricola e artigianale che decide di valorizza il territorio come scelta, dopo lunghe esperienze all’ estero tra Nuova Zelanda e Francia. Territorio portato anche in Fiera con un campione di terreno ben visibile al banco d’assaggio.

Valdobbiadene DOCG Vitale e caciotta Malga Ribelle

Al corner Resistenti Nicola Biasi, altro relatore della masterclass PIWI, ho ritrovato invece la proposta Colle Regina, per me novità dello scorso Only Wine. E ho avuto modo di scoprire che è una delle sei cantine, tutte in degustazione a Vinifera, seguite dallo stesso enologo, proprio Nicola Biasi.

Ne ho approfittato per degustare altri vini, come il Vin de la Neu 2018, solo 500 bottiglie, prodotto da Johanniter a Còredo in Valle di Non e il Soffio da Soreli, della cantina Albafiorita. In etichetta i fiori di tarassaco, che con il tempo si trasformano nei classici soffioni, pronti a disperdersi, appunto con un soffio. E anche il 3 6 9 Cāp di Ca’ Apollonio. Primo vino dell’ azienda, che prende il nome dal cronoprogramma aziendale. 3 anni di sovesci per avere terreni ideali, 6 anni per la prima annata di Souvignier Gris e 9 per la conclusione della cantina.  Vini bianchi corner Resistenti Nicola Biasi

Andiamo ora in Valtellina con i vini di Marcel Zanolari, nella zona soleggiata di Bianzone in provincia di Sondrio. In questo caso la conoscenza era solo per sentito dire. Ormai con i social spesso abbiamo modo di entrare in contatto con tante aziende anche senza averle ancora provate o incontrate. In questo caso ho scoperto i vini di Marcel Zanolari grazie a Nicolò dell’ Agriturismo Ferdy e la sua pagina Instagram Ferdy Wild.

Ho sentito spesso citare questi vini tra le proposte del ristorante e non solo, tanto che mi sono incuriosita. Anche in questo caso una realtà artigianale, che punta con rispetto a fare esprimere al meglio il territorio. Che in questo caso si identifica per la maggiore con il Nebbiolo. Lo Sforzato di Valtellina la proposta che mi ha colpita di più nella mia degustazione di rossi. Da provare in futuro il Vagabondo Bianco da diversi cloni di Riesling e vitigni PIWI e il Bianco da Nero da Pinot Nero, clone Mariafeld. Banco assaggio Marcel Zanolari Vinifera 2022

Continuiamo con qualche altra novità (per me)

Grandissima disponibilità e piacevole degustazione nel mio secondo giorno di Vinifera 2022 da Corte Bravi. Cantina biologica di Gargagnago nel cuore della Valpolicella Classica. Nata nel 2011,  parte dell’ associazione Vinnatur dal 2019, mette al centro l’ uva al grido di “Uva e nient’ altro” per produrre vini biologici certificati.

Dal 2020 la corrente elettrica impiegata proviene interamente da fonti rinnovabili. Dal loro impianto fotovoltaico e dall’ energia prodotta da altre aziende agricole, grazie al progetto ForGreen.  Ho degustato tutti i vini tranne il Timido, bianco da uve rosse, Rondinella e Molinara, timidamente pressate. Dal rosso Bocia 2021, caratterizzato da un’ etichetta diversa dedicata al papà dei fratelli Brunelli, essendo la prima annata di questo Vino da Tavola, fino all’ Amarone della Valpolicella DOCG Classico e al Bagarre da Merlot e Cabernet Sauvignon.

Una delle scoperte di questa edizione di Vinifera, che vorrò approfondire meglio.Vini Corte Bravi Vinifera 2022

Così come Terre dei Gaia, azienda agricola di Feltre, che mi ha colpita per la proposta che spazia tra vini, miele, confetture e nettari di frutta. Ma anche una linea di cosmesi con prodotti viso e corpo dalle formulazioni naturali. La linea si chiama “Linfa di Vite” e impiega il pianto della vite, oltre a vinacce e vinaccioli. Ho apprezzato sia la volontà nella ricerca di composizioni senza la scorciatoia di siliconi o pertrolati, sia la chiara presenza degli INCI sulla brochure, che mi è stata lasciata. INCI, nonchè lista degli ingredienti contenuti nei cosmetici, spesso introvabile, ma non in questo caso.

Non mi dilungo, perchè riparleremo di Terre dei Gaia. Sono infatti in attesa che il nuovo sito con e commerce sia online per fare un ordine. Sicuramente è una realtà che mi ha colpita per il fatto che unisce bellezza e vino, come piace fare a me, per la qualità dei vini degustati nei due giorni tra bianchi e rossi, per la cura dei dettagli e per la gentilezza di Claudio Polesana, il titolare di questa azienda agricola.

Vini, prodotti e cosmetici Agricola Polesana Terre dei Gaia

Ancora gentilezza, disponibilità e qualità per un’ altra cantina biologica legata al territorio, nello specifico alla zona di Castel Noarna in provincia di Rovereto, da cui prende il nome.

Due spumanti Dosaggio Zero, il Metodo Classico Blanc de Blancs e il Doss Agù da Chardonnay, il Nosiola, il Lagrein Cimber e il Mercuria da Cabernet e Merlot, dedicato a una delle streghe processate nel castello, i vini che ho degustato. Anche in questo caso nei due giorni, cercando di rispettare il mio ordine di assaggio. Bollicine e bianchi per il primo giorno, qualche bianco e rossi per il secondo.
Vini cantina Castel Noarna Vinifera 2022

Altre degustazioni prima delle cantine che mi hanno colpita di più

Il mio Vinifera 2022 è iniziato con i Prosecco col fondo Siro Merotto e i Trento Doc Marco Tonini, due cantine che non conoscevo. Con la prima torniamo a Farra di Soligo con un membro FIVI, con la seconda ci spostiamo con i Trento DOC sulle colline di Isera in provincia di Trento. Tra tutte le degustazioni mi ha colpita soprattutto il Le Grile Nature Riserva 2016 di Marco Tonini. Simpatia e predisposizione nel far conoscere i loro prodotti in entrambi i casi.

Prosecco col fondo Siero Merotto e Trento DOC Marzo Tonini Vinifera 2022

Rimaniamo in argomento bollicine, ma cambiamo colore. Rosè da Avanà, autoctono piemontese della Val di Susa per il Brut Nature Metodo Classico La Chimera. Dalle vigne più giovani si produce questo Metodo Classico che merita una prova, da quelle più vecchie invece i vini rossi. Alla postazione Le Piane una sorpresa che mi ha segnalato un visitatore appassionato di Modena, incontrato tra i banchi d’ assaggio. Un Lambrusco da Lambrusco Sorbara, noto come il Lambrusco del Professore.

Sgurgheghel il nome di questo vino creazione del Prof. Vincenzo Venturelli, lo stesso della maschera di carnevale che rappresenta la città di Modena. Se si cerca il territorio e l’ artigianalità, non si può non trovarla in questo vino.

Torna Bergamo con le marne calcaree tipiche del Sass de Luna nei vini della Cantina Pietramatta, con una proposta insolita di Moscato di Scanzo Rosato, lo 035. Moscato di Scanzo che torna con il Merlot nel rosso Blo. Entrambi decisamente distanti dalle note dolci e  avvolgenti a cui accostiamo di solito questo vitigno. E ancora PIWI con il Souvignier Gris nel bianco Amber, Sauvignon Blanc e Nepis nell’ altro bianco Misma.
metodo Classico Rosè La Chimera e Lambrusco del Professore Sgurgheghel

Vini Cantina Pietramatta Vinifera 2022E ancora tante espressioni di altre zone. Lo Spumante Basura Obscura della cantina Durin, affinato nelle grotte di Toirano e le proposte tra Vermentino, Alicante e Pigato di una Liguria sfaccettata. Il Friuli nel Friulano Sorelle di Marco Pinatunico vino in degustazione, solo in un’ annata a differenza di quanto annunciato su Instagram, che mi è stato però raccontato con molta attenzione. Mi resta la curiosità di provare altri vini, come il Verduzzo e il Refosco dal Peduncolo Rosso.

L’ Alto Adige con i vini delle cantine Grawü a Cermes, Tröpfltalhof a Caldaro e Zöhlhof a Velturno. E la Francia con Loimer. Degustazioni senza dubbio di qualità queste ultime, ma che non hanno dato modo di instaurare un contatto e un confronto come altre.
Vini cantina Durin in degustazione Vinifera 2022

Mix degustazioni vino Vinifera 2022Una carrellata delle mie degustazioni nei due giorni di Vinifera 2022 comunque è anche visibile nelle Stories in evidenza “Vinifera 2022” del mio profilo Instagram.

E ora i vignaioli che mi hanno conquistata

Ho lasciato alla fine di questa panoramica i due vignaioli che mi hanno davvero conquistata. Sto parlando di Lorenzo Zadra di Cantina El Zeremia e Silvano Clementi di Villa Persani.

Due realtà diverse, una a Revò in Val di Non e l’ altra a Pressano, frazione di Lavis, in provincia di Trento, che in modi altrettanto diversi, valorizzano il territorio con un gran lavoro di ricerca.

Lorenzo ha portato avanti l’ obiettivo del padre, Augusto Zadra “El Zeremia” dal soprannome di famiglia, di valorizzare e far conoscere il Groppello di Revò. Vitigno autoctono della Val di Non, la cui coltivazione a sua volta gli era stata lasciata dal padre Tullio.

Due le proposte in degustazione di Groppello di Revò. Il base diciamo da solo acciaio e bottiglia e La Selezione con una maturazione di 12 mesi in barriques e bottiglia. Ma dallo stesso vitigno la cantina El Zeremia produce anche la Grappa e una birra Red IGA, la GropAle, in collaborazione rispettivamente con la distelleria Dallavalle Rossi d’ Anaunia e il Birrificio Km 8. Vini cantina El Zeremia in degustazione a Vinifera 2022

Non solo Groppello di Revò tra i vini, ma anche vitigni resistenti. Due proposte da Joahanniter, un bianco fermo e uno spumante Metodo Classico. E un’ esclusiva El Zeremia. Accennavo prima al lavoro di ricerca e questo riguarda proprio uno dei vini bianchi della cantina. Tra le volontà che Augusto lasciò a Lorenzo nel 2013 ci fu anche la valorizzazione di un antico ceppo di vite a bacca bianca nel vitigno di Groppello di Revò.

Lorenzo si impegnò a farlo appoggiandosi all’ Istituto Agrario di San Michele dove dalle varie analisi del DNA risultò che si trattava dell’ unica vite a piede franco di Maor. Un altro antico vitigno autoctono trentino adesso presente in 1500 viti, da cui nel 2020 si ha avuto la prima vinificazione. Un percorso tutto in divenire, che Lorenzo porterà avanti con tutta la passione che lo contraddistingue. Anche in questo caso una visita a cantina e vigneti non potrà mancare. Nel frattempo se i suoi vini vi incuriosiscono, sono acquistabili nello shop del sito.

Vini cantina El Zeremia in degustazione a Vinifera 2022

Dall’ impegno di Lorenzo nel raccontare gli autoctoni del suo territorio alla mission di Silvano Clementi di Villa Persani, che vuole “offrire al consumatore la possibilità di istruire il proprio palato ad una nuova, ma antica, sensazione di naturalità”. Azienda agricola nata nel 2006 anche in questo caso seguendo le orme del padre Renzo, per un’ agricoltura attenta alla salvaguardia dell’ ambiente e del territorio. Biologica, con tutti i vigneti certificati ICEA da 2015.

Anche Succhi di Uva e Mela nella produzione. Tra i vini Lagrein, Nosiola, Schiava, Manzoni Bianco, Pinot Grigio e PIWI. Proprio nelle selezione di vitigni resistenti Silvano Clementi è attivo come tecnico ricercatore all’ Istituto Agrario di San Michele, dove si è formato.Vini cantina Villa Persani in degustazione a Vinifera 2022Vini cantina Villa Persani in degustazione a Vinifera 2022

Silvo Spumante Brut Nature da Souvignier Gris e Aromatta bianco fermo da cuvèe PIWI, i vini degustati che si sono ben fissati nei ricordi. Tra l’ altro di Silvo è in vendita un formato da 500 ml, pensato per un apertivo intimo a due.  Anche un altro vino è ben chiaro nella mia mente, ma ancora non ha visto la luce. Un’ anteprima che uscirà circa a luglio, un Souvignier Gris 36 mesi sui lieviti di cui ho avuto l’ onore di vedere in anteprima la bozza dell’ etichetta.

Silvano si è dimostrato un vignaiolo attento al territorio, alla ricerca, all’ ambiente, che concentra nei suoi vini, ben disposto nel raccontarli. Non manca l’ attenzione ai dettagli e il ricordo di un legame affettivo nella scelta dei nomi di fantasia. Una sfaccettatura romantica, che si collega all’ altra passione di Silvano, la scrittura di poesie. Un bellissimo incontro e una bellissima scoperta in questa edizione di Vinifera.

Non solo vino a Vinifera 2022 e qualche considerazione generale

Come ho già ricordato in apertura Vinifera non è solo un evento dedicato al vino. Lo spazio è stato condiviso tra vino, cibo, arte, strumenti legati alla produzione artigianale e solidarietà. Alcune zone sono state adibite a salottini informali e colorati per un brindisi in compagnia o un confronto dagli argomenti più disparati. Una selezione di vini, prodotti artigianali e tutto il merchandising Vinifera 2022 sono stati destinati alla vendita di beneficenza WHU! We Wanna Help Ucrains il cui ricavato è stato devoluto per il sostegno della popolazione Ucraina all’ Associazione Culturale degli Ucraini in Trentino RASOM APS.

Come spesso accade il tempo non è sufficiente per approfondire tutto. Stavolta, essendo la prima, mi sono concentrata sul vino, la prossima spazierò di più. Ho comunque concluso le degustazioni di domenica nel primo pomeriggio con l’ assaggio dei succhi di Villa Persani e le varie proposte di sidro di Apple Blood.

Banchi di assaggio cibo artigianale Vinifera 2022 Sidro di mele Apple Blood Vinifera 2022

Per quanto riguarda Vinifera 2022 in generale è stata una belle esperienza. Mi complimento con l’ organizzazione, che ha gestito molto bene tutto l’ evento, anche negli aspetti spesso trascurati ma importanti. Come mantenere i vini alla giusta temperatura con la giusta dose di acqua e ghiaccio.

Da migliorare forse solo l’ allestimento generale, senza snaturare ovviamente l’ essenza artigianale e l’ offerta food per il pranzo, visto che il sabato alle 14.30 le proposte calde erano tutte terminate, tranne le sarde in saor con la polenta. Un dettaglio, probabilmente dovuto alla numerosa affluenza nella prima giornata, facilmente migliorabile.

A conclusione del giro di assaggi si poteva votare il vignaiolo preferito. Per questa edizione è stata la Cantina Seppi la vincitrice secondo i visitatori. Già segnata per recuperare, visto che in quest’ occasione è mancata tra i miei assaggi.

Se siete della zona una visita annuale a Vinifera è più che consigliata, anche per rifornire la cantina o fare piccole scorte di bottiglie di qualità. Per chi viene da fuori può essere un appuntamento da darsi ogni tanto da alternare ad altri eventi dedicati al mondo del vino artigianale. Magari da prolungare fermandosi qualche giorno tra Trentino e Alto Adige per qualche visita in cantina. Per me stavolta è stata l’ occasione per partecipare a una Fiera nuova, per tornare dopo tanti anni nella città in cui sono cresciuta e viverla con un nuovo spirito.

Tornerò con piacere e per questa mia prima esperienza a Vinifera ringrazio l’ organizzazione per l’ accredito stampa.

E voi, avete mai partecipato a questa Fiera Mercato?Vendita WHU! per Ucraina Vinifera 2022Vota il vignaiolo Vinifera 2022 Trento Vinifera 2022 Trento

Se vi fa piacere, vi invito a leggere anche qualche altro articolo dedicato agli ultimi eventi del vino a cui ho preso parte:

Intanto vi aspetto su Instagram in attesa di ritrovarvi qui.

A presto

Lara

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