Visita in cantina con degustazione da VNA, una delle cantine di vino naturale più interessanti dell’Oltrepò Pavese
Quando vi ho raccontato il mio incontro con Federico di VNA a Slow Wine Fair, avevo lasciato aperta la possibilità di una visita in cantina. Solo che spesso, tra impegni e distanze, capita che promesse simili restino solo intenzioni.
Stavolta però l’occasione si è presentata presto. Selezionando gli eventi del vino a cui partecipare per la prima volta quest’anno, ho subito dato priorità a Natural Wines Oltrepo al Castello di Stefanago.
Mi avrebbe portata in zona e finalmente avrei visitato VNA.
Una cantina scoperta per la prima volta nel 2019, in un’edizione ancora piacentina del Mercato dei Vini FIVI e che da allora ho continuato a seguire con piacere. Il fatto che dopo tanti anni e tante altre scoperte mi sia rimasta impressa al punto da volerla visitare, dice molto. E conferma l’importanza per le cantine di farsi trovare, scegliere e ricordare.
Nemmeno un temporale all’alba ha rovinato la visita in cantina. Il meteo dell’Oltrepò ci ha regalato persino un timido sole, rendendo possibile una passeggiata in campagna tra i vigneti.
Il modo migliore per un’esperienza da VNA.
VNA
VNA infatti è “il perfetto equilibrio tra vigneto e cantina”, perciò sarebbe stato un peccato non poter passeggiare lungo la strada che prima conduce a VNA e poi attraversa i vigneti.
Con belle giornate e terreni asciutti è anche possibile fare degustazioni direttamente in campagna e passeggiare all’interno dei vigneti, dell’uliveto, dei frutteti o del campo di lavanda, che a breve sarà al suo massimo splendore. Un campo voluto da VNA per migliorare la già ottima biodiversità della zona.
VNA com’è oggi nasce 10 anni fa dall’idea di Federico Fiori di valorizzare la realtà di Torrazza Coste, che fino a quel momento si era limitata alla produzione familiare da uve autoctone (Croatina, Barbera, Riesling, Cortese, Uva Rara) e internazionali (Chardonnay e Pinot Nero).
La posizione nella parte ovest dell’Oltrepò e la vicinanza alla provincia di Alessandria (solo 10 minuti) porta alla presenza di alcune varietà tipiche piemontesi, come Barbera e Cortese.
Soprattutto Cortese, varietà predominante nei vigneti storici di VNA.
Con il tempo il progetto si è ampliato creando un trio con Tommaso Gallina, winemaker pioniere della produzione di vini naturali in Piemonte e Daniele Marchina, tecnico addetto alla gestione e al coordinamento tra le attività di campagna e di cantina.
Daniele ci ha guidati nella visita e nella degustazione con il mix perfetto tra disponibilità, cortesia e competenza.
Sperimentazione, rispetto della biodiversità e sostenibilità sono le linee guida della produzione, volta a ridurre al minimo l’impatto dell’uomo, lasciando esprimere la natura e decifrandone i segnali.
Il tutto in uno spazio immerso nel silenzio, quasi fuori dal tempo. Dove si guarda al futuro con nuovi continui progetti, come il recente impianto di Pinot Nero o l’impianto fotovoltaico, che era in fase di installazione proprio in quei giorni.
Varcato il cancello, accanto a cui si nota ben in evidenza la targa FIVI, si entra nel cortile di una cascina, composta da diversi casolari.
Dove l’unico verde, coperto da una splendida vite canadese, ospita la cantina.
Il metodo VNA
I vini VNA, naturali e biologici, sono figli del territorio e dell’annata. Nella piccola cantina c’è solo il necessario per una vinificazione semplice e basica. Nessun sistema di filtrazione, centrifughe, sedimentatori e simili.
La sperimentazione porta Federico, Daniele e Michele a fare diverse micro vinificazioni da cui ogni anno selezionano la più valida, che diventerà N°0. Il vino, che cambia ogni anno.
In cantina abbiamo avuto il piacere di degustare quello che sarà il prossimo N°0.
Un approccio al vino contemporaneo in linea con il gusto attuale. Non dico altro per non rovinare la sorpresa a chi magari sta leggendo prima di visitare VNA.
Com’è stato per la visita da Patrick Uccelli, mi fa piacere raccontarvi l’esperienza e i vini, senza però entrare troppo nel dettaglio del racconto fatto in cantina, che è bello vivere in prima persona.
C’è grande attenzione anche verso i Solfiti, che cercano di ridurre al minimo. Il nuovo Ancestrale N°7 è il primo vino VNA, che non contiene Solfiti aggiunti. E uscirà anche un Cortese senza Solfiti (sempre aggiunti, perché i Solfiti nel vino ci sono).
VNA è per scelta fuori dalle DOC e ha scelto di identificare i vini da diversi vitigni con un animale presente nei vigneti. La formica per il Cortese e lo scarabeo rinoceronte per il Pinot Nero. Ma anche la lucertola per il blend di vigna vecchia e le api per la Croatina del Passito.
Il dinosauro T-Rex, beh, perché era l’animale preferito di Federico da piccolo e l’ha voluto per il vino Laboratorio.
I vini VNA
Dalla cantina siamo passati in sala degustazione, che si trova nell’edificio accanto, con gli uffici.
A muro tutti i vini prodotti da VNA, più le collaborazioni con alcuni locali, dalle etichette personalizzate:
- le riserve, i vini “Meno”, tutti rossi con etichette nere e un passaggio in legno: N°Meno 1 da Croatina, N°Meno 2 blend di Syrah, Merlot, Croatina e Barbera, N°Meno 3 da Barbera e N°Meno 4 da vigna vecchia. Un blend fatto in vigna, con ben 9 diverse varietà. Un tempo consuetudine, ora vietato, visto che i nuovi impianti devono essere monovarietali
- il Passito di Croatina N°8, passito non passito, che ha concluso le nostre degustazioni a NWO. Una varietà non usata per i passiti, che dà un vino leggermente dolce e allo stesso tempo tannico. Realizzato con metà uva appassita sulla pianta e metà fresca, recidendo due settimane prima della vendemmia il capo a frutto
- il N°1 Cortese in acciaio e super espressivo
- sempre Cortese il N°3, stessa vigna, però con 30 giorni di macerazione, che danno un vino più evoluto e complesso
- N°4 sempre da vigna vecchia, ben 9 varietà vinificate insieme
- N°6 Pinot Nero vinificato nei troncoconi dedicati al Pinot Nero
- il N°7, l’ancestrale da Pinot Nero senza Solfiti aggiunti, ultima uscita VNA 2025
- N°2 e N°2 +, due Metodi Classici di Cortese, dove il 2+ è stato dosato con una botte di Cortese scolma con la flor
- 3 rifermentati: Radicamento 100% Malvasia, N°10 50% Malvasia e 50% Cortese, Mask Cortese in purezza, per approcciarsi ai rifermentati in modi diversi
- Wine of Liberty vino rosso scarico da Barbera e Uva Rara. Sarà sempre un vino rosso di beva, fresco, con tanto frutto, però non per forza dagli stessi vitigni. Con la Statua della libertà in etichetta infatti VNA vuole comunicare la libertà di esprimersi quando si affronta una nuova vinificazione
- N°0 Riesling con lunga macerazione di 6 mesi , il vino Laboratorio, che cambia ogni anno nelle varietà o nella lavorazione
Conclude la carrellata visiva una parte vuota, pronta per i futuri vini VNA.
Vini, come ha giustamente sottolineato Daniele, accomunati da equilibrio ed eleganza.
La nostra degustazione da VNA
Degustazione iniziata con il N°7, una vera sorpresa, che sbagliando avevo scartato tra gli assaggi a Slow Wine Fair, basandomi sul fatto che fosse un rosato.
Vendemmia 2021, ancestrale, quindi mosto che dopo 3 giorni va in bottiglia. Sboccato come un Metodo Classico e ricolmato con il suo vino. 36 mesi sui lieviti, sboccatura a dicembre 2024.
Rosato, da dichiarare in etichetta in quanto da Pinot Nero, in realtà è tutta un’altra cosa da quello che ci si potrebbe aspettare.
Mi ha davvero stupita e vi invito a provarlo quanto prima.
Dalla base di Cortese assaggiata dalla vasca 17, al suo futuro corrispettivo in bottiglia: il N°1 solo acciaio, annata attuale 2018.
Cortese vitigno con una certa affinità con il Timorasso, che nel N°1, con il suo lungo affinamento si intensifica come colore e come aromi, regalando note di miele, mandorla e nocciola, con un fondo balsamico. Un vino elegante risultato del perfetto bilanciamento tra vino, affinamento, tappo e bottiglia (tecnica).
Il terzo vino in degustazione il N°6, il Pinot Nero, che il mio compagno, amante del Pinot Nero, ancora non aveva provato. Annata 2019 da 5 masse diverse, per avere le peculiarità di vendemmie differenti e creare un Pinot Nero nello stile VNA.
Pinot Nero tra l’altro dalla stessa vigna del N°7. Proprio la versatilità di questo vitigno, unita al territorio super vocato, l’ha portato ad essere la varietà rossa più importante in Oltrepò, scalzando le storiche. Anche VNA con il nuovo impianto va in questa direzione.
E direi meno male, vista l’ultima novità, che mai mi sarei aspettata così.
VNA un esempio per la comunicazione
VNA nel tempo ha dimostrato di sapersi evolvere anche lato comunicazione.
Al primo assaggio nel 2019 mi ero limitata a N°3 e N°0 e avevo segnato la cantina tra quelle da approfondire, iniziando a seguirla su Instagram.
Gli aggiornamenti erano pochi e così è stato fino a qualche mese fa, quando il profilo si è risvegliato. Federico ci ha messo la faccia, ha iniziato a raccontare i vini, il territorio, gli strumenti usati in cantina con uno stile personale, riconoscibile, che unisce intrattenimento e informazione.
Uno stile che sente suo, in linea con l’immagine della cantina, che sta attraendo consumatori e professionisti.
Sito e logo erano già curati, mancava la parte di contenuti più immediati, che è stata inserita con una nuova strategia di comunicazione. Trovando una chiave sostenibile per una cantina, che non aveva una vocazione social.
Anche questo contribuisce a farsi trovare, scegliere e ricordare.
E non va fatto nello stesso modo di VNA, va cercata la propria dimensione. Vignaiole e vignaioli, vi ricordo che se volete possiamo farlo insieme!
Una visita da VNA
Siete in zona Oltrepò Pavese o state pianificando un weekend tra colline e vigneti? Inserite una visita da VNA nel vostro itinerario.
In più a breve potrete anche cogliere la Instagram opportunity del campo di lavanda, proporla agli amici o alla fidanzata, che vi accompagneranno in cantina.
La visita con degustazione ha un costo di € 25,00 euro a persona su prenotazione ed è un’esperienza che consiglio davvero a chi ama i vini naturali o vuole scoprire un’anima importante dell’Oltrepò.
L’invito è rivolto anche a enotecari e ristoratori, perché VNA è forte nel mercato dei ristoranti stellati, però merita spazio anche in altri locali dove qualità e passione contano.
In attesa l’e commerce è sempre attivo sul sito VNA Wine, per ordinare e scoprire i loro vini ovunque vi troviate.
Se ci siete già stati o conoscete questa cantina dell’Oltrepò, scrivetemi. Sono curiosa di sapere la vostra opinione.
Grazie a Daniele per il tempo che ci ha dedicato e l’attenzione con cui l’ha fatto e a Federico, che si è prestato per la foto di rito anche a NWO.
E ora, pronti a continuare il viaggio nel vino con gli altri articoli consigliati:
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Lara – In vino venustas